Mangiando s’impara: l’alimentazione in età scolare

Mangiando s’impara: l’alimentazione in età scolare

Quando ero bambina la preoccupazione più grande di mia nonna era che mangiassi abbastanza. Per lei non c’era un vero limite al mangiare, perché, diceva di sapere bene cosa significasse avere fame. Mia nonna era della classe 1915, aveva vissuto due guerre mondiali e sicuramente aveva conosciuto la fatica di procurarsi il cibo col duro lavoro contadino.

Oggi viviamo un’epoca in cui non si conosce la fame, nonostante lo spettro della guerra e le difficoltà legate alla scarsità di risorse autonome del nostro paese.

I nostri figli hanno la possibilità di fare dai tre ai cinque pasti quotidiani, possono frequentare attività sportive; hanno, cioè, la possibilità di crescere in modo sano.

Ma cosa vuol dire crescere in modo sano?

Dal punto di vista sanitario significa rispettare dei criteri di crescita standard, di cui siamo informati dal nostro pediatra durante i bilanci di salute.

Dal punto di vista   psicologico significa che i nostri figli manifestano relazioni positive con sé stessi e con il mondo che li circonda.

Insomma crescere sani ha sicuramente a che fare con uno stile di vita sereno dei bambini e delle loro famiglie.

Se nel passato, dunque, il problema è stato avere il cibo, oggi le difficoltà sono all’opposto, quanto cibo, quale e in che relazione stiamo con ciò che mangiamo.

L’OMS da tempo segnala la gravità della condizione infantile rispetto all’eccesso di peso o all’obesità nei paesi occidentali, e i nostri pediatri richiamano continuamente la nostra attenzione allo stile di vita dei bambini.

Cerchiamo dunque di sintetizzare alcune indicazioni semplici che possono essere utili per costruire una buona alimentazione e una positiva relazione con il cibo, senza sacrifici inutili.

Il dottor Lucio Piermarini, pediatra e autore, in un suo articolo pubblicato sulla rivista UPPA, individua 3 punti essenziali cui riferirsi per realizzare uno stile alimentare corretto e sano:

  1. ATTIVITÀ FISICA

L’attività motoria è consigliata da tutte le organizzazioni internazionali perché offre vantaggi concreti, verificabili dai bambini stessi. Naturalmente è necessario che le attività siano piacevoli per il bambino e svolte in un ambiente gratificante. La pratica di uno sport o di una disciplina ha effetti sul consumo di energia e sul metabolismo, ma migliora anche l’umore e l’autostima, oltre a facilitare l’accettazione dell’immagine corporea del bambino

  1. DIETA EQUILIBRATA

Si tratta, non tanto di rinunciare a qualcosa che ci piace mangiare, quanto di mangiare un po’ meglio. In questo senso dobbiamo fare attenzione soprattutto agli spuntini o merende, evitando troppi cibi fuori pasto; cerchiamo, invece, di dare ordine alle abitudini alimentari e alla distribuzione dei pasti. 

Spesso i bambini tendono a saltare la prima colazione che, in realtà, è uno dei pasti più importanti. Inoltre abituiamoli a una varietà dei cibi da offrire in modo equilibrato: la nostra dieta mediterranea è ricca di tutti i nutrienti energetici per i nostri bambini.

  1. CLIMA FAMILIARE DISTESO

Cerchiamo di fare attenzione al clima che viviamo in famiglia; dedichiamo tempo ad ascoltare i nostri bambini. L’ascolto è il modo migliore per aumentare l’autostima dei nostri figli. Porre attenzione al momento del pasto è una occasione per costruire una relazione basate sull’ascolto e sul confronto.

A tavola sono in scena, oltre al cibo, parole che influenzano le buone o cattive abitudini alimentari dei bambini tanto quanto gli ingredienti nel menu. Per una buona educazione alimentare, infatti, i bambini hanno bisogno di contesti privi di giudizi prefabbricati, dove sia possibile raccogliere ed elaborare informazioni liberamente. (La parola è protagonista a tavola, Federica Buglioni, esperta in educazione alimentare)

Quando presentiamo un piatto cerchiamo di usare un linguaggio che dia informazioni sul contenuto e sulle sue caratteristiche riguardo al gusto, l’odore, la consistenza, ascoltando il rimando che ne fa il bambino. Questo lo predispone alla curiosità e alla sperimentazione.

Il Centro per le famiglie di Pistoia ha iniziato a ottobre una serie di incontri con la nutrizionista Emma Balsimelli, e con altri esperti psicologi e educatori, che ci accompagneranno alla scoperta della corretta alimentazione e dei risvolti sulla percezione di sé e delle relazioni con gli altri.

I prossimi appuntamenti saranno nei mesi di novembre e dicembre, non perdeteli!