LA FATICA DI STUDIARE
Secondo Piergiorgio Odifreddi, un matematico, logico e saggista italiano, tra i ragazzi “c’è un po’ quest’illusione, che basti essere intelligenti per avere successo, ma bisogna sfatare questo mito, soprattutto con i giovani, capendo che le doti sicuramente servono, ma che da sole non bastano per raggiungere gli obiettivi della vita; per raggiungere i propri fini devono impegnarsi molto, perché le cose non arrivano gratuitamente”.
Uno degli aspetti importanti dello studiare è proprio quello di preparare i ragazzi alle difficoltà della vita, un allenamento a superare gli ostacoli che si incontreranno lungo il percorso. Spesso ci si preoccupa del fatto che si annoino, senza pensare che invece è proprio nei momenti “morti” che si può dedicare spazio al pensare e riflettere liberamente.
Impegno e attenzione
Studiare è un processo che richiede impegno e attenzione: concentrarsi, infatti, implica rimanere focalizzati su una sola attività e, per apprendere al meglio, è importante far sì che questa concentrazione rimanga sempre al massimo.
Quando parliamo di concentrazione facciamo riferimento alla capacità di focalizzare l’attenzione sul compito che stiamo svolgendo, senza lasciarsi trascinare da ciò che ci circonda. Questione non facile per i nostri ragazzi, che sono abituati a ricevere informazioni brevi e veloci. Tuttavia l’esperienza ci insegna che, quando la concentrazione è massima, studiare sembra più facile e più veloce.
I livelli di concentrazione variano in base a diversi fattori, ad esempio:
- quanto siamo Interessati all’attività che svolgiamo;
- quanto ci sentiamo capaci di completare quell’attività;
- come ci sentiamo a livello fisico ed emotivo, se siamo stanchi o stressati sarà più difficile concentrarsi;
- il tipo di ambiente in cui siamo immersi, se favorevole e con poche distrazioni.
Studiare con metodo
Un aiuto nello studio è, sicuramente, utilizzare un metodo, una serie di strategie che rendano più semplice e sistematico imparare.
A questo proposito è bene sottolineare che non esiste un metodo di studio adatto per tutti ma ogni studente deve costruirlo nel tempo personalizzando le indicazioni degli insegnanti.
Noi genitori possiamo aiutare i nostri figli accompagnandoli nella scoperta del proprio modo di apprendere, del proprio stile di apprendimento. Ci sono persone che hanno un’ottima memoria, altre che per ricordare hanno bisogno di creare collegamenti, altre ancora che legano la memoria alle emozioni, e così via.
Per alcuni, allora, sarà utile utilizzare la tecnica del riassunto, per altri la schematizzazione, per altri ancora, più fortunati, basterà la lettura.
Fare fatica mentre si studia
Per migliorare la capacità di concentrazione e quindi fare meno fatica nello studio, possiamo seguire alcune semplici regole di buon senso.
Innanzi tutto pianificare l’impegno, dandosi degli orari, delle abitudini, delle routine. In questo modo eviteremo di procrastinare un momento che comunque dovremo affrontare. Quindi scegliere un ambiente silenzioso per dedicarsi allo studio, una stanza che non sia di passaggio, magari.
Infine, ma non meno importante, dobbiamo fare attenzione a mangiare bene e riposare le ore necessarie al nostro organismo; trovare il tempo da dedicare alle attività che ci danno piacere, senza farsi travolgere dalla pressione del risultato.
Avere uno scopo
La fatica nello studio spesso nasce dal non intravedere il fine ultimo per cui si studia. Va da sé che questo aspetto è centrale, e che lo scopo dello studio deve essere necessariamente qualcosa che appassiona il ragazzo.
Avere chiara la meta che si vuole raggiungere carica di emozioni positive riguardo al futuro.
Noi genitori abbiamo la possibilità di aiutare i nostri ragazzi a costruire e mantenere viva questa immagine di futuro, soprattutto nei momenti di scoraggiamento e di stanchezza.
Quindi facciamoci coraggio e buono studio!